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giovedì 2 febbraio 2012

ITALIA NOSTRA

Ciao a tutti e ciao a tutte, come va?
Per il post di oggi volevo prendere spunto da una notizia recente, che mi ha fatto riflettere molto sulla situazione del nostro paese e sul perchè, da noi, certe cose vanno in un modo piuttosto che in un altro. Vorrei cominciare parlando di doppiatori, che a quanto pare in Italia dono fra i più bravi al mondo, anche se il loro ruolo è ampiamente sottovalutato e passano sempre un po' in secondo piano, nonostante il loro apporto sia FONDAMENTALE per il successo e la popolarità di una serie o di un film straniero che arriva da noi. Tutto parte da un'intervista rilasciata dal noto attore e doppiatore Luca Ward (foto sotto) sul settimanale Panorama...
La suddetta intervista ha fatto molto discutere, perchè il settimanale l'ha intitolata "Luca Ward: fatemi doppiare chiunque, ma non un gay", lasciando alquanto perplessi (e forse anche delusi) molti suoi estimatori, colleghi e studenti... E la cosa curiosa è che lo stesso Luca Ward ha avuto modo di smentire tutto in un'ulteriore intervista rilasciata ad un BLOG gay poco tempo dopo (CLICCATE QUI). Nella suddetta intervista ha detto che il giornalista ha stravolto il senso delle sue parole quando ha commentato il film a tema gay "AMICI, COMPLICI, AMANTI", a cui aveva lavorato a suo tempo. Il giornalista, forse, lo ha fatto per creare un titolo ad effetto, ma non è questo il punto. Infatti, nella sua intervista riparatrice, Luca Ward ha detto che "quel film lo abbiamo fatto fra l’altro in un clima, mi ricordo, molto bello. Alcuni colleghi di quel periodo non ci sono più, ed erano gay, come Roberto Del Giudice, Sergio Di Stefano…". Ora: i nomi di questi due signori, che sono venuti a mancare rispettivamente nel 2007 e nel 2010, probabilmente non vi dicono molto... Ma sicuramente le loro voci le conoscete benissimo, visto che Roberto Del Giudice è stato - tra l'altro - la voce storica di Lupin III...
Mentre Sergio Di Stefano, tra le altre cose, ha dato la voce al Dr. House a Barney Rubble...
E questa è solo la punta dell'iceberg di un curriculum che, nel caso di entrambi i doppiatori, è lunghissimo e rispettabilissimo. Ne parlo qui perchè leggendo di questo doppio OUTING postumo (nel senso che l'omosessualità dei due personaggi è stata resa pubblica da terzi e solo dopo la loro scomparsa) non ho potuto fare a meno di provare un senso di desolazione. Nel senso che, se nel nostro paese ci fosse stato un altro clima, questi due personaggi avrebbero potuto essere due icone per la comunità gay, anche perchè il loro lavoro avrebbe fatto da ponte fra il loro essere gay e i tantissimi fans dei personaggi interpretati da loro. Magari sbaglio, ma credo che se fosse stato di pubblico dominio che il doppiatore di Lupin III - noto donnaiolo - era gay, tantissime persone etero avrebbero percepito gli omosessuali come qualcosa di meno distante, o perlomeno come qualcosa che poteva fare parte delle loro vite senza creare alcun problema. D'altra parte, però, posso anche capire il perchè - al di fuori delle loro conoscenze più strette - queste persone non abbiano mai parlato di certe cose: chi li avrebbe ascoltati? Chi li avrebbe supportati? Chi avrebbe contribuito a dare un senso al loro coming out pubblico? Di certo non le associazioni gay italiane, che generalmente vivono fuori dal mondo, e di certo non i loro fans gay... Che di fatto hanno imparato a manifestarsi e a fare gruppo solo in tempi recentissimi e attraverso un uso abbondante di internet. E la cosa ironica è che, a modo loro, questi due artisti non si sono mai tirati indietro quando c'era da dare il loro piccolo contributo alla cultura gay... Magari lavorando a film gay o doppiando personaggi cult come Miss Piggy (nel caso di Roberto del Giudice) o Hana (la travestita di Tokyo Godfathers, resa alla perfezione da Sergio Di Stefano)...
Così leggendo del loro OUTING postumo non ho potuto fare a meno di pensare che effettivamente ci troviamo di fronte ad un'occasione sprecata, e le cose non sembrano essere destinate a cambiare troppo in fretta. Nel senso che tanti doppiatori gay, magari conosciutissimi, per come stanno le cose in Italia adesso non avrebbero alcun motivo di manifestarsi pubblicamente, perchè di fatto nel mondo gay italiano non c'è nessuno che gli sta dimostrando che ne varrebbe la pena più di tanto. Ed è un peccato. Negli USA, come ho detto a suo tempo, le associazioni gay hanno istituito addiritura un premio in memoria di Maddie Blaustein (foto sotto), doppiatrice intersessuale/transessuale dei Pokemon, mentre in Italia - probabilmente - non hanno nemmeno idea che il doppiatore di Lupin III era gay... E questo è quanto. Il che dovrebbe farci riflettere sul perchè all'estero tanti personaggi pubblici fanno coming out, mentre da noi no. All'estero sanno che possono contare sul supporto della comunità gay, e in Italia? Forse prima di criticare chi non si dichiara da noi bisognerebbe fare un po' di autocritica. Facciamo qualche esempio concreto di personaggio che, al momento, non si è dichiarato e che ha avuto comunque qualche problema relativo alla sua presunta omosessualità... Parliamo ad esempio di Danilo Bertazzi, che dal 1999 al 2004 era noto come Tonio Cartonio del Fantabosco, conduttore della Melevisione (trasmissione TV per la prima infanzia)...
Ci fu un periodo in cui venne preso di mira spesso e volentieri per la caratterizzazione del suo personaggio, tant'è che iniziarono a comparire anche delle parodie sottilmente omofobe di Tonio Cartonio in alcune trasmissioni satiriche e su siti internet, per arrivare a NONCICLOPEDIA (clicca qui). Tant'è che ad un certo punto, e forse non proprio per caso, Tonio Cartonio lasciò il compito di gestire la Melevisione a Milo Cotogno (Lorenzo Branchetti). Dove erano le associazioni gay e la comunità gay in quel momento? Qui il problema non era nemmeno se l'attore era gay o meno, ma il fatto che un personaggio dai risvolti gay che si rivolgeva all'infanzia (e che quindi poteva avere anche un valore "educativo") iniziava ad avere dei problemi ed era preso di mira... Per la cronaca: l'attore è tornato da poco a collaborare con il Fantabosco, ma interpretando un ruolo diverso (Cuoco Danilo) e, a quanto pare, anche nella vita reale si è dato da fare per offrire un'immagine diversa... Perlomeno stando ad alcune sue recenti immagini che circolano su internet...
Non so perchè, ma ho la netta sensazione che ultimamente le persone che gli hanno chiesto se era gay sono aumentate, e scommetterei che non lo hanno fatto solo per curiosità. Certo è che se lui fosse gay e non si trovasse in Italia sarebbe giù diventato un personaggio cult con un ampio supporto della comunità gay. Morale della favola: forse se i tempi non sono maturi per una nazione italiana più aperta e accogliente forse un po' di colpa ce l'hanno anche tutti quegli omosessuali che preferiscono farsi i fatti propri piuttosto che interagire e collaborare per supportare degli interessi comuni, finendo per scoraggiare i personaggi famosi che potrebbero fare coming out. Fortunatamente, però, le cose stanno cambiando un pochino... Tant'è che su RAI4, nonostante le lamentele delle solite associazioni di genitori cattolici, hanno deciso di mandare in onda la quarta serie di FISICA O CHIMICA... Con i suoi adolescenti gay spagnoli che scoprono l'amore...
Una volta una cosa del genere non sarebbe mai stata possibile, e alla prima lamentela dei genitori si sarebbe sospeso o censurato tutto (come accadde con Sailor Moon, ad esempio)... Oggi, invece, anche le emittenti possono monitorare i riscontri reali del pubblico attraverso internet, social network e tutto il resto, e le associazioni conservatrici - che di fatto NON rappresentano alcuna maggioranza reale - stanno perdendo terreno. Era ora. Certo la strada è ancora lunga, ma se su una rete locale campana è partito uno show per cuori solitari in stile Maria De Filippi, ma rivolto unicamente ai gay, qualcosa vorrà pur dire... Ah! Se non sapete di cosa parlo potete CLICCARE QUI.
Mai dire mai.
Alla prossima.

1 commento:

Ulisse ha detto...

"chi li avrebbe ascoltati? Chi li avrebbe supportati? Chi avrebbe contribuito a dare un senso al loro coming out pubblico? Di certo non le associazioni gay italiane, che generalmente vivono fuori dal mondo"

Wally hai già detto tutto, ecco perchè in Italia siamo indietro, non abbiamo associazioni gay calate nella realtà.