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lunedì 17 giugno 2013

GAY PRIDE DIABOLIKO

Ciao a tutti, come va?
Ogni tanto, evidentemente, qualcuno prova a cercare "fumetti gay" su google.it e si accorge che questo BLOG è il primo risultato italiano che compare nella lista (su circa 1.200.000 risultati... Queste sono soddisfazioni!), perchè giusto ieri mi è arrivata una comunicazione riguardo ad un'iniziativa sui fumetti che ha trovato posto presso la galleria L'ISOLA di Palermo, che si trova in Via Vetriera 23 e che ha voluto organizzare qualcosa che avesse a che fare con i fumetti in occasione del Gay Pride Nazionale (per la precisione dal 18 giugno al 6 luglio). E cosa ha pensato di fare? Una mostra interamente dedicata a Diabolik, o per meglio dire al numero del gennaio 2007: "IL SEGRETO DELLA ROCCA"...
Nel suddetto numero, che tutti gli appassionati LGBT di fumetti italiani dovrebbero conoscere, è stato il primo in cui Diabolik affrontava esplicitamente il tema dell'omosessualità. Di quell'albo ne parlai a suo tempo quando uscì, ne ho riparlato successivamente e gli ho dedicato anche ampio spazio nella mia relazioncina sull'omofobia nel fumetto italiano (che, vi ricordo, potete scaricare GRATUITAMENTE se vi registrate su lulu.com e poi CLICCATE QUI). Se siete fra i pochi (spero) che ancora non hanno letto niente di ciò che ho scritto in proposito, forse potete intuire che non ne ho mai parlato con dei toni propriamente entusiastici. Nel senso che sarebbe stata una bella storia se fosse uscita negli anni '70, ma nel 2007 (e ancor più oggi, nel 2013) risultava abbastanza retorica (della serie "i gay vanno protetti e tollerati"), infarcita di luoghi comuni (il gay nascosto, remissivo e ricattato, sconvolto dalla tragedia del suo amore che perde la vita) e stereotipi vari (Eva Kent che, essendo donna, è più adatta di Diabolik a camuffarsi da maschio gay).
Sempre meglio di niente, ma a distanza di anni non posso fare a meno di confermare la mia opinione. Si è trattata di un'occasione mancata, con una storia gestita in maniera tuttosommato goffa e decisamente "retrò". Questo, però, l'ho già detto diverse volte. Quello che mi lascia un pochino perplesso è il fatto che, di tutto il materiale relativo al fumetto LGBT che si può reperire in lingua italiana e non, in occasione del Gay Pride si sia scelto proprio di dedicare una mostra a questa storia, che di "pridesco" - peraltro - ha molto poco. Intendiamoci: l'iniziativa di per sè non è malvagia, ma direi che è emblematica di quanto sia nebulosa - in Italia - la conoscenza del rapporto che esiste fra fumetto e omosessualità.
Non avrebbe avuto più senso, ad esempio, dedicare una mostra ai supereroi MARVEL omosessuali dichiarati? Coinvolgere la Panini e il suo direttore editoriale che è felicemente gay, magari? O magari la REN BOOKS che oltre ad avere un direttore gay ce l'ha pure siciliano? A me sembrano cose ovvie, ma mi rendo conto che io sono io... Il che mi porta ad una seconda ed inquietante domanda. Se questo BLOG è il primo risultato che compare quando si cerca "fumetti gay" su google.it, perchè finora nessuno (all'esterno del mio giro di conoscenze) ha mai pensato di contattarmi prima di organizzare una cosa del genere? Anche solo per chiedere un parere, intendo. Intendiamoci: non sono offeso o cose del genere...  Questa domanda me la farei anche da semplice lettore di questo BLOG.
Mistero!
Alla prossima.

4 commenti:

Awakening Art ha detto...

Effettivamente certe circostanze lasciano perplessi. Vale secondo me a questo punto più che sprecare forze nel chiedersi come mai certi meccanismi non nascano spontanei bisogna muoversi per primi e agire. Immagino che ora sia tardi, ma hai provato a consigliare agli organizzatori quello che hai scritto nella parte finale del post? Sarebbe stata una mostra decisamente interessante.

Wally Rainbow ha detto...

Il problema in questi casi è che non sai mai a chi proporre. Certo si potrebbe fare proposte a tappeto, ma questo richiederebbe un certo impegno. Questa mostra, peraltro, non sembra essere stata messa in piedi dagli organizzatori del Pride, ma da una galleria d'arte. Magai bisognerebbe attivare tutto non appena saputa la location del pride, ma per fare richieste a tappeto servirebbe più di una persona... Boh! Vedremo da qui all'anno prossimo.

massimo basili ha detto...

Anche la mostra sui fumetti gay dell'anno scorso organizzata dai ragazzi dell'Università Statale di Milano è stata realizzata con lo stesso criterio demenziale, naif e assolutamente ignaro di quel che succede nel mondo del fumetto gay. Io spesso mi chiedo se tutto il lavoro che facciamo importi poi DAVVERO a qualcuno, in Italia...

Wally Rainbow ha detto...

Secondo me importa a tante persone, il problema è che non importa alle persone che hanno i mezzi e il potere per metterlo a frutto come si deve :-) E qui bisognerebbe fare un luuuungo discorso...