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mercoledì 17 settembre 2014

DOV'É IL PROBLEMA?

Ciao a tutti, come va?
Oggi avevo in programma di parlare di tutt'altro, ma siccome l'occasione fa l'uomo ladro ho deciso di utilizzare il post a di oggi per rispondere ad un commento che mi ha lasciato la E.F. Edizioni, a seguito della mia segnalazione del volume THE SPIRIT OF STEAM qualche giorno fa.

Nel caso vi fosse sfuggito, il loro intervento è stato il seguente:

"Va bene per la descrizione del fumetto che è impeccabile ma, per il resto sembra unicamente una pubblicità alla RENBOOKS (sembra quasi per interessi personali).
Prima di parlare dell'editore, avrebbero almeno potuto contatarci, prima di scrivere cose inesatte (dato che abbiamo pubblicato diversi fumetti lesbo e bisex).

Tanto per cominciare E.F. EDIZIONI è attiva da dieci anni (e non da alcuni).
Da quello che scrive, mi fa passare per un incompetente che ha pubblicato il libro sperando in una vera ondata gay presso le fumetterie.

Non è così ma, il fumetto è stato pubblicato perchè ci sembrava interessante e nell'insiemeci piaceva. Naturalmente abbiamo chiesto all'autore una collaborazione alla segnalazione, proprio perchè, non conoscendo l'ambiente, non sapevamo dove segnalarlo, anche se nel nostro piccolo qualche cosa abbiamo fatto, contattando i nostri canali abituali.

Non ci siamo svegliati ieri pensando di puntare all'editoria gay ma, a dire il vero, sono diversi anni che cerchiamo materiale.
Prima di THE SPIRIT OF STEAM ci hanno sempre proposto materiale poco interessante ed estremizzato e noi, non pubblichiamo tutto quello che ci propongono ma solo quello che ci sembra interessante e ci piace.

Il problema principale non è dato dall'editoria italiana ma, principalmente, sono gran parte delle librerie e fumetterie che evitano come la peste l'erotismo in generale e ancora di più quello gay.
Di conseguenza molti editori non vogliono osare e puntano su altro."


Come saprete, se seguite questo BLOG con regolarità, mi piace rispondere ai commenti piccati delle persone che si sentono urtate da quello che scrivo, perchè così ho l'occasione di entrare nei dettagli e di avviare un confronto di punti di vista, che altrimenti sarebbe impossibile.

Da che parte comincio?

Forse dovrei cominciare dal fatto che in passato è capitato che proprio la RENBOOKS mi facesse notare che non gli davo abbastanza spazio. Ed è vero. Nel senso che lo scopo di questo BLOG non è tanto quello di offrire un catalogo aggiornato di quello che esce in fatto di fumetti gay, ma quello di approfondire dei discorsi che altrove non vengono approfonditi. Anche perchè agli interessati basta davvero poco per andare sui siti degli editori che cito e farsi un'idea dei loro titoli. Detto ciò al momento con la RENBOOKS non ho firmato niente, e anche se un domani lo facessi non sono il tipo che le riserverebbe un trattamento di favore solo per questo motivo. Ciò non toglie che - alla luce del fatto che è un'anomalia nel panorama editoriale italiano - mi viene spontaneo citarla per fare dei confronti con altre realtà editoriali che si cimentano coi fumetti LGBT.
Il fatto che mi venga segnalato che ho trascurato il fatto che l'E.F. Edizioni aveva già pubblicato alcuni titoli lesbo e bisex (e, vorrei aggiungere, trans), comunque, mi offre l'occasione per ribadire un concetto fondamentale: un fumetto - ancor più se erotico - non si definisce LGBT (lesbico, gay, bisex, trans) in base allo spazio che riserva ad un certo tipo di sessualità, ma in base ai modi con cui lo fa. Nel catalogo erotico della E.F. Edizioni ci sono diversi albi con una componente lesbica e bisex, ma nella misura in cui può essere inteso "lesbico e bisex" dal punto di vista eterosessuale, con un'estetica eterosessuale, un approccio eterosessuale, fantasie eterosessuali e via discorrendo. La E.F. Edizioni ha in catalogo anche le avventure transerotiche dell'aliena ermafrodita Cassandra Bullcock, che già ai tempi della sua pubblicazione per i tipi della Coniglio Editore aveva dimostrato di essere un concentrato delle tipiche fantasie etero sul mondo transessuale... E, per la cronaca, anche se in quel periodo io collaboravo con Coniglio Editore questo non mi ha impedito di inserire un'altra creazione degli autori di Cassandra Bullcock, pubblicata proprio su X-Comics della Coniglio Editore, fra i candidati del premio "peggior rappresentazione del mondo LGBT nel fumetto italiano - edizione 2010" (cliccate QUI). Ovviamente non c'è niente di male a rappresentare in un fumetto le fantasie eterosessuali sul mondo trans (o lesbico o bisex), ma presentare questi fumetti come fumetti LGBT, e magari pretendere di essere esenti da critiche al riguardo, non ha molto senso.
Per questo, dal mio punto di vista, THE SPIRIT OF STEAM è il primo approccio effettivo da parte di E.F. Edizioni al mondo LGBT, perchè in questo caso il punto di vista sulla sessualità gay è effettivamente quello gay.

Passando oltre: se un editore decide di tentare la carta del fumetto gay dopo dieci anni di attività, mi sembra legittimo ipotizzare che ci sia stato un fattore scatenante. Non è stata la RENBOOKS, alla luce del fatto che nonostante tutto ha una buona risposta di pubblico? Se io fossi un piccolo editore avrei tenuto in debito conto questa cosa, ma siccome mi viene detto che è stato ininfluente, allora sono portato a pensare che comunque un fattore scatenante ci sia stato. Fosse anche solo un'evoluzione più generale dei costumi e della percezione dell'omosessualità.

Dico questo perchè, se alla E.F. Edizioni hanno in catalogo anche titoli stranieri, mi sembra curioso che non abbiamo mai provato a tradurrre in italiano nessuno dei fumetti omoerotici che sono stati prodotti negli ultimi dieci anni, a partire da quelli della CLASS COMICS (che sono pure segnalati sul catalogo PREVIEWS ADULT del distributore americano DIAMOND). 
Senza contare che, se è vero (e non ho motivo per dubitarlo) che sono diversi anni che alla E.F. Edizioni cercano materiale gay forse, e dico forse, c'è stato un errore di comunicazione... Nel senso che questo loro interesse non si è mai palesato da nessuna parte, nemmeno con un annuncio sul loro sito, e se pure ci fossero stati autori di fumetti gay validi in cerca di editori molto difficilmente avrebbero proposto il loro materiale alla E.F. Edizioni... Per il semplice fatto che il suo biglietto da visita sono i seni oversize e tutta una serie di feticismi tipicamente eterosessuali, e di certo questo non rappresenta un incoraggiamento per quanti cercano un editore che pubblichi i loro fumetti omoerotici...

Magari dopo la pubblicazione di THE SPIRIT OF STEAM qualcosa cambierà...

Sia come sia la questione del boicottaggio di fumetterie e librerie è sacrosanto, e se ho pensato che in questo caso sia stato sottovalutato, è proprio perchè non mi è parso che si sia studiato un modo per ovviare al problema nel caso del lancio di un prodotto doppiamente boicottabile (in quanto erotico e in quanto gay). In ogni caso, boicottaggi a parte, io non posso fare a meno di pensare che i problemi legati all'editoria erotica (e in particolare omoerotica) in Italia siano legati anche all'approccio sbagliato degli editori...

Mi spiego meglio. 

Mentre negli USA le fumetterie nascevano negli anni '80 per offrire un circuito distributivo agli editori che volevano pubblicare titoli forti e alternativi senza incappare nelle censure del Comics Code (subentrando di fatto agli headshop, chiusi dal presidente Reagan), e per recuperare gli arretrati (perchè in America gli editori NON hanno un servizio arretrati), in Italia sono nate per dare spazio agli editori che avevano tirature più basse rivolte a un pubblico mirato, per offrire un supporto ai collezionisti e per garantire un servizio abbonamenti affidabile. Pertanto da noi i fumetti erotici, che storicamente hanno sempre trovato spazio nelle edicole, NON sono mai diventati una peculiarità delle fumetterie (a parte qualche edizione di lusso e la riproposta di maestri come Manara, Serpieri, ecc), e di certo i gestori delle fumetterie non sono mai partiti con l'idea che questo genere di prodotto avrebbe potuto rappresentare un'attrattiva essenziale per la loro clientela di riferimento... Anche perchè è in buona parte composta da minorenni, soprattutto dopo il boom dei manga.
Di conseguenza le fumetterie italiane, nonostante qualche tentativo andato a vuoto, non  hanno mai rappresentato un vero e proprio circuito di riferimento per i fumetti erotici, anche perchè le edicole garantivano una riservatezza e un anonimato che le fumetterie non potevano offrire. Certo il problema si pone anche negli USA, ma negli USA le edicole NON potevano vendere questo genere di prodotti a prescindere, e quindi è da decenni che gli appassionati di fumetti erotici hanno imparato a frequentare le fumetterie senza particolari inibizioni. E questo spiega perchè anche oggi, negli USA, le fumetterie hanno appositi cataloghi SOLO per i fumetti vietati ai minori (e in Giappone, per la cronaca, le fumetterie più grandi possono dedicare ai manga erotici anche un intero piano!)... Cosa che per l'Italia - al momento - è pura fantascienza.
Inoltre alcune fumetterie italiane scelgono di NON tenere materiale vietato ai minori perchè in Italia abbiamo delle leggi molto nebulose che invitano chi vende il suddetto materiale a incellofanarlo o a inserirlo in una zona "separata" dell'esercizio commerciale. Incellofanare un fumetto in fumetteria è un controsenso, mentre creare una zona separata è troppo complicato da gestire a fronte di un ritorno incerto e non indispensabile. Così solo pochissime fumetterie "osano" dedicare al materiale erotico degli scaffali (a Milano "La Borsa del Fumetto" tiene persino i libri che la Taschen dedica a Tom of Finland, ma penso sia l'unico caso in Italia), mentre la maggior parte preferisce risolvere il problema a monte, e cioè facendo finta che il settore erotico in Italia si sia estinto con la sua scomparsa dalle edicole.
Infatti, ora come ora, non ci sono più editori che arrivano in edicola proponendo questo genere di fumetti, e permettendo quindi agli edicolanti di creare una sezione dedicata (che fino ai primi anni '90 occupava intere vetrine anche nei chioschi più piccoli)... Con conseguente dispersione totale del pubblico. Certo questo è un problema, ma più che una fase temporanea mi sembra un fenomeno endemico, visto che sempre più persone possono ricorrere al web per appagare le loro curiosità e i loro bollori con prodotti di qualità e in totale anonimato.
Quindi che cosa si può fare? Di certo prendersela con le fumetterie che boicottano serve a poco, anche perchè non hanno interesse a cambiare atteggiamento, e comunque - ripeto - in Italia non sono nate per offrire un circuito di supporto ai fumetti erotici (e men che meno omoerotici), e non sono mai state frequentate dai loro tipici appassionati (a meno che, ovviamente, non fossero ANCHE appassionati di fumetti in generale)... Più sensato sarebbe trovare il tempo e il modo di reinventare il rapporto col pubblico, e i canali con cui farsi conoscere, visto che quelli classici ormai servono a poco. Siti più interattivi con forum e chat? Un canale su youtube? La pagina facebook di E.F. Edizioni (cliccate QUI), per esempio, potrebbe essere un buon inizio, se solo si presentasse in maniera diversa, con anteprime (debitamente censurate), interventi, contenuti esclusivi, ecc...

Tutte cose che, guardacaso, offre un altro editore (di cui non farò più il nome, ma che trovate cliccando QUI) che riesce ad esaurire le sue tirature soprattutto grazie alle persone che ordinano i suoi titoli tramite il web.

Forse internet, in Italia, può davvero sostituire le fumetterie e le edicole nel supporto all'editoria erotica a fumetti? Lo sapremo solo col tempo, però quello che sto notando è che, paradossalmente, i pochi editori italiani che ancora puntano sull'erotismo sfruttano pochissimo il web e le sue possibilità... Il profilo facebook della B&M Edizioni (cliccate QUI), ad esempio, nel 2014 ha pubblicato meno di dieci post... E questo nonostante i titoli erotici del catalogo B&M - a partire da IL CHIODO FISSO - siano potenzialmente molto virali.


Quindi, fermo restando che non stiamo vivendo una congiuntura facile, forse scaricare tutta la colpa sulla distribuzione non è la strategia migliore per affrontare il problema. Non nel caso del fumetto erotico, se non altro. Sicuramente il discorso andrebbe approfondito, però ogni volta che un editore che propone un fumetto a tema gay sottolinea che - non essendo dell'ambiente - non sa dove pubblicizzarlo resto sempre un po' perplesso. Se uno digita "fumetti gay" su google qualcosa salta fuori sempre, e questo BLOG - di solito - è sempre fra i primi dieci risultati della ricerca...

Alla prossima.

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