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mercoledì 4 febbraio 2015

DISNEY CONTRO CHARLIE... O FORSE NO?

Ciao a tutti, come va?

Di solito preferisco non dedicare più di un post alla settimana alla situazione editoriale italiana, perchè ultimamente mi sembra di redigere una specie di bollettino di guerra... Dove le uniche vittime sono il buonsenso, il progresso e l'apertura mentale.

Tuttavia ci sono dei casi eccezionali che mi impongono di rivedere le mie scalette, come nel caso del post di oggi.

Quando ero piccolo il mercoledì era un giorno speciale, perchè usciva il nuovo numero di Topolino (quando andavo in vacanza al mare al massimo arrivava il giovedì, ma il senso non cambiava), e ogni volta c'erano sempre delle belle sorprese o delle belle storie che giustificavano l'attesa.

Il numero di Topolino che esce questo mercoledì, però, sembra voler confermare le peggiori teorie che ho esposto su questo blog riguardo alle infelici scelte editoriali del settimanale a fumetti più venduto d'Italia... Che purtroppo ha finito per riflettere alcuni dei peggiori limiti dell'Italia di oggi.

Tutto è cominciato con l'attentato nella redazione di Charlie Hebdo qualche settimana fa. A seguito di quei tragici eventi la direttrice Valentina De Poli (che vedete nella foto sotto) aveva promosso una giornata di "silenzio" sulla pagina facebook del settimanale...

A cui era seguita una pagina completamente vuota, al posto del suo editoriale, sul numero di Topolino della settimana successiva ai tragici fatti di Parigi...

Dopodichè, da circa una settimana, aveva iniziato a circolare in anteprima una copertina speciale per il numero 3089, previsto per il 4 febbraio 2015, che celebrava la solidarietà alla libertà di stampa attraverso una matita alzata... In questo caso da parte di Topolino e Paperino, circondati da un folto gruppo di cittadini del mondo in versione disneyzzata...

Come è facile intuire questa copertina aveva destato una reazione entusiastica da parte di tutti quelli che da Topolino si aspettavano una presa di posizione... E devo ammettere che la cosa aveva stupito molto anche me, anche perchè mi sembrava una scelta decisamente audace per il Topolino che avevo analizzato nei miei ultimi post... Un Topolino che evidentemente aveva dei seri problemi a rapportarsi con la realtà e con gli stimoli del mondo che ci circonda. Certo non bisogna giudicare un libro (o un fumetto) dalla copertina, ma questo segnale di apertura (e di sfida al clima culturale del nostro paese) avrebbe fatto ben sperare per il futuro...

Poi, il primo febbraio, è comparso sul quotidiano IL SOLE24ORE un articolo a firma di un certo Pietrangelo Buttafuoco, "già militante di destra e di estrema destra" come riportato anche dal sito FUMETTOLOGICA (cliccate qui), di cui potete leggere la scansione qui sotto...

In parole povere sostiene che Topolino sbaglia a schierarsi con Charlie Hebdo, perchè indirettamente sosterrebbe una libertà di parola incondizionata,  e comunque il bello di Topolino è che non è "sporcato" dalle brutture della realtà e del buonismo più banale... E citando Charlie Hebdo perderebbe la sua tradizionale "innocenza" e i suoi valori.

Particolarmente interessante è la parte in cui, per sostenere la sua tesi, oltre a dire che la folla di bambini multietnici rappresenta uno "spurgo", dice che:

"Manca poco e, assecondando la tirannia del pensiero unico a vocazione pedagogica, arriveranno le copertine arcobaleno affinché le sensibilità Lgbt possano radicarsi al resto dei dispotismi psicologici reclutando giovani pionieri tra i piccini."

Non so se avete notato la raffinatezza con cui questo soggetto agita lo spauracchio della promozione dell'omosessualità, come conseguenza diretta di una maggiore apertura di Topolino nei confronti dei temi di attualità e dei fatti di cronaca... Tra l'altro, da presidente di una piccola associazione lgbt di provincia che deve vedersela quotidianamente con giornalisti conservatori e Sentinelle varie, non ho potuto fare a meno di ritrovare il loro classico stile, con cui cercano di ribaltare completamente la realtà, inserendo citazioni e paroloni a caso, per fare la figura di quelli che hanno argomentazioni solide (che in realtà non hanno) e che hanno alle spalle una preparazione che noi altri miseri mortali sprovveduti non ci possiamo nemmeno sognare. Ora: io che ho gli anticorpi per questo genere di cose me ne accorgo, ma posso capire che non per tutti sia così... E che qualcuno possa essere messo in crisi da articoli di questo genere, soprattutto se vengono pubblicati su un quotidiano nazionale.

Fatto sta che questo articolo è stato pubblicato il primo febbraio e il 2 febbraio, in tarda serata,  la Disney Panini ha inviato un comunicato stampa in cui diceva:

"La copertina del settimanale Topolino, circolata in questi giorni in Rete sui principali siti di informazione e attribuita all’uscita n.3089 del 4 febbraio 2015, non corrisponde all’immagine definitiva selezionata tra una serie di creatività preparata all’uopo di cui l’immagine divulgata faceva parte. Il numero in oggetto, infatti, si presenterà nelle edicole con una creatività differente (che potete trovare in allegato). La scelta di non pubblicare la creatività erroneamente circolarizzata è stata determinata dalle modalità di utilizzo dei personaggi del settimanale."

Quindi la copertina in omaggio a Charlie Hebdo non si farà più.

Allora: la prima cosa che si nota è che questo comunicato stampa, più che da un ufficio stampa, sembra provenire da un ufficio legale. Questo, infatti, è il tipico italiano che usano gli avvocati quando mandano comunicati che devono essere messi agli atti, perchè potrebbero essere utilizzati in qualche Tribunale... Quindi deve essere successo qualcosa di davvero grosso.

La seconda cosa è che evidentemente la copertina definitiva in allegato NON è mai stata scelta "tra una serie", e non bisogna essere un genio per provarlo. Infatti la copertina con cui uscirà Topolino 3089 raffigura Pippo reporter e la vedete qui sotto...

E guardacaso è lo stesso disegno che comparirà su uno speciale di prossima uscita che raccoglie proprio le storie di Pippo reporter...

Quindi è EVIDENTE che hanno dovuto sostituire la copertina del numero 3089 all'ultimo momento, e che non c'erano altre copertine fra cui scegliere, tant'è che sono stati costretti a prendere il primo disegno che avevano a portata di mano, con lo sfondo completamente bianco.

Oltretutto pare che gli abbonati a Topolino versione digitale avessero già iniziato a scaricare la loro copia con la copertina in versione Charlie Hebdo... Mentre dal 2 febbraio in poi hanno trovato copie digitali con la copertina di Pippo reporter...

Il che ci porta ad una terza considerazione... E cioè che alla Disney Panini potrebbero davvero avere cambiato la copertina due giorni prima che il numero di Topolino andasse in distribuzione, con conseguenti disagi in tipografia (anche perchè presumo che Topolino richieda qualche giorno solo per essere stampato, visto che comunque parliamo di diverse centinaia di migliaia di albi). Quindi, se le cose stessero così, non è da escludere che il numero di Topolino con la copertina dedicata a Charlie Hebdo avesse già iniziato ad essere stampato...

E anche questo farebbe pensare che le anteprime di quella copertina non fossero state spedite ovunque per errore, ma che semmai sia successo qualcosa che ha fatto prendere alla redazione di Topolino una decisione (e una figuraccia) senza precedenti...

La domanda quindi è: cosa è successo di cosi ENORME?
 
Allora: sicuramente l'articolo di Pietrangelo Buttafuoco (che vedete nella foto sotto) non è passato inosservato, e il fatto che sia comparso su un quotidiano economico sicuramente gli ha dato una sfumatura molto particolare...

Tuttavia mi sembra evidente che chi di dovere non vuole fare davvero chiarezza su quello che è successo, perchè parlare di "modalità di utilizzo dei personaggi del settimanale" vuol dire tutto e niente... Quindi si possono solo fare le seguenti ipotesi:

1) La Panini ha posto il veto. 
Ipotesi che scarterei subito, anche solo per il fatto che il direttore M.M. Lupoi su facebook sta mettendo "mi piace" su tutti i commenti dispiaciuti per il cambio di copertina, e comunque da quando la Disney Italia è stata accorpata alla Panini le è sempre stata garantita la massima autonomia creativa.

2) La Disney americana ha posto il veto. 
Ipotesi che sta in piedi relativamente, anche se è quella che va per la maggiore nei siti e nei blog italiani. Dico "relativamente" perchè se si fosse trattato di un problema di immagine legato a Topolino e Paperino sarebbe bastato fare una copertina senza personaggi sotto copyright (solo con i personaggi disneyzzati, per intenderci). Sicuramente la Disney americana non vuole che su Topolino si parli di politica e religione,  ma - anche ammesso che una copertina che celebra la libertà di stampa rientri in questa casistica - mi sembra improbabile che abbia posto il veto con così pochi giorni di anticipo.

Poniamo che le copertine italiane debbano passare al vaglio americano: se questo è un sistema rodato sicuramente i tempi per ottenere una risposta sono più ragionevoli, e la Disney Panini - dopo tanti anni - non può essere stata presa alla sprovvista in questo modo. Anzi: se questa storia dell'approvazione è vera, siccome non penso che nella redazione di Topolino siano degli sprovveduti (al punto di diffondere in anteprima copertine che non sono già state approvate), mi viene da pensare che la copertina dedicata a Charlie Hebdo sia stata prevista a distanza di un mese dall'attentato proprio perchè prima si voleva ottenere il benestare di mamma Disney, anche in considerazione della delicatezza del tema rappresentato. Lo stesso permesso che la Disney aveva già dato al disegno con Pippo reporter, evidentemente... E questo potrebbe spiegare perchè è stato utilizzato quel disegno anzichè un altro realizzato in questi giorni: perchè non c'era il tempo materiale per ottenere dalla Disney l'approvazione per una nuova copertina.

In ogni caso LE JOURNAL DE MICKEY (che è la versione francese di Topolino) ha potuto dedicare a Charlie Hebdo e alla libertà di espressione una pagina dove prende una posizione molto netta, che potete leggere qui sotto e in cui compare anche Topolino come testimonial (e guardacaso con in mano una matita), quindi non vedo perchè la Disney americana avrebbe dovuto farsi dei problemi al riguardo solo in Italia...

Anzi: "Mickey" invita addirittura i lettori a inviargli i disegni che vogliono dedicare a quanto è avvenuto...

Quindi mi spiace, ma l'ipotesi che la Disney americana abbia posto il veto mi sembra una giustificazione semplicistica e posticcia che serve a coprire qualcos'altro... Il che ci porta alle ipotesi 3 e 4...

3) I grandi capi hanno posto il veto.
IL SOLE24ORE è un quotidiano economico, e sicuramente è seguito anche dai responsabili della holding ID4 S.p.A., o della FINELDO S.p.A. (che gestisce la ID4), che sono gli attuali proprietari della Disney Panini... Forse qualcuno di loro si è spaventato per quello che ha scritto Pietrangelo Buttafuoco, e ha fatto pressione per cambiare le cose?  Dopotutto la Panini (Disney Panini compresa) è in vendita da diverso tempo, e forse ha pensato che quella copertina avrebbe indisposto eventuali acquirenti... Pensando anche che potesse avere conseguenze sgradevoli di più ampia portata...

E non solo per via del clima che avviluppa l'Italia...

In effetti c'è un altro dettaglio che i siti e i blog di fumetti non hanno calcolato: la FINELDO S.p.A. fa capo alle industrie Merloni, e le industrie Merloni hanno ottimi rapporti con i paesi arabi, con tanto di sede di rappresentanza in ARABIA SAUDITA (il loro referente in loco si chiama Omar Al Hedaif, e se non ci credete potete CLICCARE QUI), senza contare che Merloni è un marchio ben presente anche in Iran fin dal 1973 e in Egitto dal 1986... Per non parlare degli affari che porta avanti in Cina e in Russia, nazioni ben note per un concetto molto relativo di libertà di stampa (per un elenco dei paesi in cui opera la Merloni potete CLICCARE QUI)... E al giorno d'oggi in queste nazioni non ci vuole davvero nulla a scoprire che Topolino - e indirettamente la galassia delle imprese legate alla Merloni - ha scelto di schierarsi con Charlie Hebdo... Quindi non è da escludere che per salvaguardare il buon nome dell'azienda (ed evitare eventuali complicazioni e rappresaglie) con i partner musulmani e con quelli contrari alla libertà di stampa, i signori della FINELDO abbiano alzato la cornetta per suggerire garbatamente un cambio di copertina a Topolino... Giusto con quei due giorni di anticipo...

A margine c'è da notare che LE JOURNAL DE MICKEY in Francia NON è pubblicato da una sussidiaria della Panini, ma dalla Disney Hachette Presse, che fa capo alla Lagardère Active SAS, che in Francia si occupa SOLO di media e comunicazione, e quindi non deve rispondere delle sue scelte alla Cina, alla Russia e ai paesi del Medio Oriente...


4) La Disney Panini si è autocensurata dopo aver letto l'articolo di Pietrangelo Buttafuoco. 
Non dimentichiamo che Topolino vende sempre meno (e senza il salvagente rappresentato dai gadget sarebbe anche peggio), e forse ha riflettuto sul fatto che - a seguito di quell'articolo - una copertina del genere le avrebbe fatto una cattiva pubblicità presso il pubblico italiano più conservatore... In particolare per quell'associazione di idee fra "libertà di pensiero", "attualità" e "sensibilità LGBT". Quindi dopo la convocazione urgentissima di una riunione lampo in redazione, con le facce pallide e le pupille contratte, potrebbero avere deciso di riciclare un disegno di Pippo reporter piuttosto che rischiare eventuali danni di immagine in un periodo in cui ogni lettore e prezioso...

Le ultime due ipotesi, quindi, sembrano quelle più credibili, e non escluderei che si siano verificate entrambe contemporaneamente...

Quel che è certo è che in Italia Topolino non è libero di pubblicare una copertina che celebra la libertà di stampa, e questo è molto indicativo della situazione italiana... Anche perchè in Italia non ci sono alternative a Topolino per quel che riguarda i fumetti umoristici, e nonostante questo Topolino deve rispondere a tutta una serie di ordini dall'altro e di veti incrociati che gli impediscono di esprimersi liberamente...

Se in Francia, per assurdo, LE JOURNAL DE MICKEY avesse scelto di starsene zitto, ci sarebbe comunque stato il settimanale SPIROU a dedicare un intero speciale (di ben 150 pagine) all'argomento... E a confermare che anche il mondo del fumetto francese considera la libertà di espressione un diritto sacrosanto...

In Italia, invece, come Topolino c'è solo Topolino, e Topolino non può prendere posizione perchè evidentemente a qualcuno non va bene. Soprattutto se in qualche modo corre il rischio di essere associato a cose come la "sensibilità LGBT"... Quindi direi che tutte le mie ipotesi sul fatto che Topolino, così come buona parte del fumetto italiano, è succube (o addirittura ostaggio) dei poteri forti di questo paese hanno trovato un'ulteriore conferma... In un modo alquanto squallido, aggiungerei.

E d'altra parte in tutto quello che è successo c'è una certa coerenza: che senso avrebbe un fumetto con una copertina che celebra la libertà di stampa in una nazione dove la libertà di stampa non è garantita? Una nazione dove il termine "sensibilità LGBT" fa lo stesso effetto di una pistola puntata alla tempia?

Penso che ci sia poco da aggiungere.

Anzi no, una cosa da aggiungere ci sarebbe: una volta in Italia c'erano dozzine di editori di fumetti che inondavano le edicole con numerosissime pubblicazioni, e - per la legge dei grandi numeri - fra di loro c'era sempre qualcuno che - più o meno consapevolmente - combatteva per la libertà di espressione... Anche quando c'erano di mezzo processi, sequestri, querele e rischi di vario genere...
E tutto questo avveniva sotto gli occhi di tutti, e non nel tranquillo ghetto rappresentato dalle fumetterie o in qualche recondito scaffale delle librerie di varia...

Come è possibile che adesso siamo caduti così in basso?

Non sarebbe ora di reagire e di ridare al fumetto italiano un minimo di dignità?

Alla prossima.

9 commenti:

Massimo Basili ha detto...

Caro Wally, mi sento di esprimere tutta la mia gratitudine per questo splendido post. Spero che possa innescare un sano dibattito sulla libertà di stampa in Italia, partendo da cose considerate di poco valore come un settimanale di fumetti per ragazzi e la nostra, sempre più messa a repentaglio, "sensibilità lgbt". A questo punto mi spiace solo di aver lavorato qualche mese fa proprio con Pietrangelo Buttafuoco, facendogli un ritratto uscito sul bimestrale Rizzoli Style Piccoli, guardacaso in un editoriale dedicato al ruolo del padre nella famiglia tradizionale...

Wally Rainbow ha detto...

Suvvia, il lavoro è lavoro, no? :-P Comunque qualcosa mi dice che questo post non verrà ripreso granchè (come al solito del resto)... Pazienza... Io ho esercitato il mio diritto alla libertà di espressione, e questo è già qualcosa :-P

Zangief ha detto...

Mi sono permesso di collegare il tuo intervento sul forum del Papersera. Analisi molto interessante, a mio umile parere.

Anonimo ha detto...

Potrò suonare un po' frichettone a dire cose di questo genere, ma in generale la campagna di risposta ai fatti di Charlie Hebdo è quanto di peggio gestito abbia mai visto, con tutte quelle sgradevoli analogie fra matita e kalashnikov e il morto e soprattutto con la marcia contro il terrorismo, che guardacaso è stata organizzata dai governi. Perché i movimenti contro qualcosa non servono a niente, aggregano persone che dopo non sono in grado di collaborare e costruire quando il loro nemico comune esce di scena. L'antiberlusconismo dovrebbe avercelo insegnato. I movimenti-contro non smuovono, i governi lo sanno e li lasciano fare. I movimenti-pro qualcosa invece spaventano perché danno idee e motivazione per costruire e cambiare. Per questo la copertina è stata bocciata: era positiva, edificante, in grado di lasciare un messaggio sia nei bambini che negli adulti (credo sia la prima volta che ho visto un tentativo di rappresentare etnie diverse da quella bianca in chiave topoliniana e non stereotipate) per quello non è andata bene.

Può sembrare un discorso vago e complottista, ma è quello che di più chiaro ho davanti

Wally Rainbow ha detto...

Il punto è: non è andata bene a chi?

Anonimo ha detto...

Effettivamente, non dev'essere andata bene ai big che comandano l'Italia.
Ma io non sottovaluterei l'ipotesi della Disney America. Infatti, nel fumetto francese non compaiono né Topolino né Paperino (o comunque, le immagini di Topolino non sono disegnate apposta). Probabilmente, la Disney America non può bloccare un articolo ma può bloccare un disegno.

Anonimo ha detto...

Secondo me non va sottovalutata la questione della Disney madre, che non può bloccare un articolo (che appartiene all'editore) ma può bloccare un disegno.

Wally Rainbow ha detto...

Infatti la Walt Disney Company sarebbe la prima indiziata... Se non fosse per il fatto che - se fosse stata lei - avrebbe bloccato tutto con 2/3 giorni di anticipo rispetto all'uscita della pubblicazione. Certo c'è la possibilità che se ne sia accorta 3 giorni prima, ma come dicevo nel post mi sembra molto improbabile che la Disney Panini non abbia chiesto un parere alla Walt Disney Company riguardo a questa cosa con un anticipo adeguato. Oltretutto mi sembra anche molto strano che la Walt Disney Company si sia voluta giocare la reputazione in Italia (e non solo) comportandosi in questo modo.

FèDevil ha detto...

Posso solo farti i miei piu` sentiti complimenti, anche se in ritardo. Grazie!