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venerdì 6 maggio 2016

SPUNTI ORIENTALI...

Ciao a tutti, come va?

Con l'arrivo di maggio si inizia a parlare di cose come la Giornata contro l'Omofobia e il Gay Pride, ma è bene ricordare che ci sono delle zone del mondo dove, anche per una questione meteorologica, si preferisce anticipare il tutto... Onde evitare di realizzare parate ed eventi di questo tipo a fine giugno, in un clima pressochè tropicale... Così, ad esempio, in Florida si è già tenuto il Miami Beach Pride, mentre il corteo del Tokyo Rainbow Pride si terrà il giorno 8 maggio.

Come forse saprete la situazione LGBT a Tokyo, e in Giappone in generale, è un po' particolare. Da una parte non si vive sotto il peso della cultura cattolica del peccato e il mondo gay ha a disposizione una quantita imbarazzante di locali (solo nel quartiere di Shinjuku ci sono 297 gay bar e 460 gay club), ma dall'altro - per una questione di forma mentale (che peraltro è stata pesantemente influenzata dall'apertura alle potenze occidentali) - c'è ancora molto da fare per arrivare ad un riconoscimento effettivo della dignità della condizione LGBT...

Anche perchè, come peraltro avviene in Italia, da quelle parti c'è ancora una certa tendenza a percepere l'omosessualità come qualcosa da vivere in un ambito strettamente privato e senza esporsi pubblicamente. Infatti, nonostante Tokyo sia una delle metropoli più popolate del pianeta (si parla di 13 milioni di abitanti), la parata del Tokyo Rainbow Pride si tiene giusto dal 1994... Che guardacaso è lo stesso anno in cui si è tenuto il primo Gay Pride in Italia.

Anche se c'è da dire che da noi l'evento ha avuto una certa continuità, mentre a Tokyo non si è organizzato tutti gli anni ed è solo dal 2011 che si è costituita un'associazione che porta avanti l'evento, con tanto di eventi collaterali.

Ed è proprio per via degli eventi collaterali (CLICCATE QUI per tutte le info) che parlo del Tokyo Rainbow Pride oggi.


Infatti sono cominciati già dal 22 aprile, e il 3 maggio - per la prima volta - uno di questi eventi è stato incentrato sul mondo dei manga. O meglio: sul mondo dei manga a tematica omosessuale che hanno iniziato a trovare posto nelle riviste non specializzate. Infatti l'incontro aveva il taglio di una miniconferenza di tre ore, divisa in una prima parte in cui veniva introdotto l'argomento dal sociologo Hitoshi Ishida e dall'adattatrice statunitense Erica Friedman (che porta avanti il blog di manga yuri in lingua inglese più completo di sempre, che trovate CLICCANDO QUI), e in una seconda parte in cui sono intervenuti due mangaka molto rappresentativi di questa nuova tendenza.

Nella fattispecie si parla di Gengoroh Tagame (che ormai è praticamente ovunque) e di Kiyo Nakamura (autrice di vari manga a tema lesbico, tra i quali uno che in italiano suonerebbe come "Posso avere due mamme?", e che racconta la vita quotidiana di due mamme con tre figli).


Per assistere all'evento c'era da pagare circa dodici euro, ma il biglietto garantiva anche una consumazione gratuita presso il bar adiacente allo spazio in cui è stato realizzato l'evento.

Pare proprio che sia la prima volta che il Tokyo Rainbow Pride organizza un evento specifico per parlare delle nuove tendenze del fumetto LGBT, e sicuramente questo è un buon segno, anche perchè lo scopo della manifestazione è quello di promuovere la questione omosessuale dandone un'immagine positiva... E se anche i prudentissimi organizzatori del Tokyo Rainbow Pride (che giustamente devono rendere conto delle loro azioni a sponsor come  Citroen e Johnson & Jonhson) iniziano a pensare che i manga di oggi possono servire allo scopo vuol dire che la percezione dei manga a tematica LGBT, anche in Giappone, si sta evolvendo in maniera positiva.

Tant'è che Gengoroh Tagame ha contribuito anche alla realizzazione di alcuni gadget esclusivi per la manifestazione di quest'anno...

E comunque (siccome a Tokyo non sono degli sprovveduti), anche se l'iniziativa non fa parte del Tokyo Rainbow Pride, qualcuno ha pensato bene di organizzare a cavallo della manifestazione (e cioè dal 16 aprile al 19 giugno) una bella mostra tutta dedicata a Sailor Moon, che cerca di coprire un po' tutti gli innumerevoli ambiti in cui questo personaggio ha trovato spazio... 



Proprio un caso? Secondo me no...

Detto ciò vorrei ricordare che fra i numerosi eventi che si tengono nei vari gay pride italiani non mi pare che i fumetti siano stati messi in conto da nessuna parte. E non è che questo sia esattamente un buon segno, nè per i gay pride italiani nè per il mondo del fumetto del nostro paese.

Qualcuno se la sente di farci un pensierino, visto che siamo ancora in tempo???

E non dimenticare di partecipare alla votazione dei premi GLAD! Vota anche tu il fumetto italiano che ti ha deluso di più! Trovi tutte le informazioni CLICCANDO QUI.

1 commento:

FèDevil ha detto...

A dir poco fantastico! Li avrei spesi volentieri, quei dodici euro! Certo che Tagame-sensei come testimonial per l'omoaffettivita` e` paradossale, visto che conosco il 90% delle sue opere, e solo in due mi pare di ricordare amore ricambiato. Mi piacerebbe tantissimo se ne facesse di piu`. PS. la spilletta e` bellissima.