SE COMPRI SU AMAZON.IT PASSANDO DA QUESTI LINKS RISPARMI E SOSTIENI QUESTO SITO!

Libri o fumetti in inglese? Qui niente spese di spedizione e dogana, solo sconti pazzi!

VUOI AGGIUDICARTI UN DISEGNO ORIGINALE DI WALLY RAINBOW?

mercoledì 2 maggio 2018

SUGGERIMENTI PER BAMBINI

Ciao a tutti, come va?

Come forse avrete notato, se seguite questo blog, da queste parti i dettagli contano. Nel senso che i miei post possono partire anche dall'analisi di piccoli particolari che generalmente passano inosservati, o addirittura da particolari che si fanno notare per la loro assenza. Anche perchè, e le filosofie orientali lo insegnano da un bel po', anche il vuoto ha una sua importanza e può avere qualcosa da dire...

Oggi, in particolare, volevo soffermarmi sul rilancio di LINUS, lo storico mensile che con alterne fortune tiene banco in edicola dal 1965 e che passò alla storia per essere la prima rivista italiana dedicata esclusivamente ai fumetti, e in particolare ai fumetti a strisce e al mondo che ci girava attorno.  Per il taglio adulto e ricercato, la rivista divenne un riferimento importante per gli intellettuali italiani e per la cultura italiana in generale, ma non solo. Infatti negli anni Settanta superava le 100.000 copie vendute ogni mese. Un'altra caratteristica della rivista era la sua voglia di sperimentare e di proporre al pubblico fumetti che, in quel momento, risultavano particolarmente originali e innovativi, o addirittura provocatori.

E, a quanto pare, l'approccio di questa rivista al mondo del fumetto venne talmente gradito che fu necessario espanderla attraverso una serie di supplementi speciali e riviste parallele...

Su cui peraltro debuttarono per la prima volta i supereroi MARVEL in Italia...  Quattro anni prima che l'Editoriale Corno iniziasse a pubblicarli con regolarità...

Col tempo, siccome spesso vale il detto "piatto ricco mi ci ficco", la rivista finì per schierarsi politicamente e ideologicamente in maniera sempre più netta, presumo anche per via di un certo opportunismo degli editori che lo hanno pubblicato da un certo momento in poi, e finì per dare sempre più spazio alle elucubrazioni politiche e filosofiche di giornalisti e intellettuali, a discapito della parte dedicata ai fumetti, che in alcuni periodi si ridusse  a poche pagine e a qualche vignetta satirica, sancendo un progressivo distacco da parte del pubblico più generalista... Che sicuramente ha iniziato a trovarla sempre più politicizzata, ostica ed elitaria, anche quando i fumetti hanno riguadagnato un po' di spazio e hanno presentato autori e personaggi di indubbia fama...

Anche perchè, e non è secondario, il profilo intellettuale e un po' snob della rivista per lungo tempo ha finito per renderla un po' troppo autoreferenziale e incapace di farsi conoscere in contesti nuovi... Cosa che è diventata particolarmente evidente all'indomani della rivoluzione digitale, che a quanto pare lo ha coinvolto molto relativamente (se andate sul sito ufficiale di LINUS è aggiornato al luglio 2017!). Tant'è che, per inderci, diversi fumetti di Ralf Konig sono stati pubblicati a puntate sulle sue pagine fin dall'inizio degli anni 2000, senza che alla notizia sia mai stata data una grande visibilità, men che meno cercando di coinvolgere il mondo gay italiano... Che probabilmente è convinto che i fumetti di Konig abbiano avuto una certa continuità in Italia solo nel periodo in cui erano pubblicati Kappa Edizioni...

In realtà, se parlo di LINUS oggi, non è solo per ripercorrere la sua storia, ma per il fatto che ha di nuovo cambiato editore (ora verrà pubblicato da La Nave di Teseo) e direttore artistico (Igort, alias Igor Tuveri), e nell'ottica di questo rilancio la direttrice Elisabetta Sgarbi (fondatrice de La Nave di Teseo, che l'anno scorso ha rilevato il precedente editore di LINUS), ha parlato di un ritorno alle origini... Anzi, ha proprio detto che:

«“linus ritorna bambino” è una constatazione e insieme un invito che abbiamo scelto per connotare questo nuovo inizio. Un inizio nel solco di una tradizione bella che ha tra i suoi alfieri anche Umberto Eco, fondatore della Nave di Teseo.
Il nuovo direttore, Igort – già fondatore e direttore di Oblomov – e La Nave di Teseo tutta lavoreranno con energia e entusiasmo per rendere linus una rivista aperta a nuovi linguaggi, intelligente, ironica e capace di interpretare il mondo.
E non a caso il tono di questo nuovo inizio è segnato da un autore come Michel Houellebecq, scrittore che, come pochi, è in grado di anticipare dove il mondo sta andando.»


E Igort ha aggiunto:

 «Pensando al motto “linus ritorna bambino”, abbiamo lavorato con la nuova redazione per recuperare lo spirito originario della più antica antologia di strip del mondo. Sul nuovo linus saranno ospitati grandi fumetti di livello internazionale, da Spiegelman a Bodé, da Seth a Calvin & Hobbes, nella tradizione delle strip, ma anche racconti originali dei grandi maestri del graphic novel. Per la prima volta in Europa e nella storia di linus, sarà infatti pubblicato il lavoro di Yoshiharu Tsuge, Nejishiki, un manga che ha rivoluzionato la storia del fumetto. Altro motivo d’orgoglio è la presenza dell’inserto femminista anti Trump Resist!, a cura di Francoise Mouly e Nadja Spiegelman, che ha anticipato il movimento Me Too. E poi l’originale abbecedario di Houellebecq, i padri del fumetto come Feininger, fino agli autori italiani più importanti come Davide Toffolo.»

In realtà nel mondo del fumetto, dove i gusti di Igort (alquanto "colti", diciamo) sono ben noti, sono tutti abbastanza scettici a proposito del fatto che LINUS possa recuperare lo spirito delle origini. Gianfranco Goria di AFNews ben riassume queste perplessità:

"Linus cerca di tornare bambino… ce la farà? Certo non sarà facile, ché il Linus delle origini  era “un’altra cosa”, aperta al fumetto in modo totale, senza remore politico-ideologiche, votato a diffondere la cultura del fumetto a tutto tondo. Ce la farà, la nuova direzione? Si vedrà a breve."

Il sommario del nuovo corso che verrà inaugurato questo mese ha già fatto il giro del web, così come la copertina del primo numero di questo nuovo corso rivoluzionario... Che altro non è che una vignetta satirica di Art Spiegelman (quello di MAUS) su sfondo rosso... E, se il buon giorno di vede dal mattino, la sensazione è che effettivamente tutta questa voglia di rinnovamento non ci sia...

Quello che personalmente, però, mi ha colpito di più non è stato il contenuto del primo numero del "nuovo" LINUS, ma il suo "non contenuto". Nel senso che, anche se Konig è stato presente fino a pochi mesi fa con la pubblicazione a puntate della sua Pornstory, al momento non sembra rientrare nel sommario, e non è nemmeno indicato come uno degli autori su cui si punterà nel prossimo futuro...

La cosa risulta particolarmente curiosa alla luce del fatto che il rilancio di LINUS coincide con il mese della Giornata Internazionale contro L'Omofobia, che inaugura idealmente la nuova stagione dei cortei dei Gay Pride... Eppure, a quanto sembra, la cosa non avrà ripercussioni sul rilancio della rivista.. Che effettivamente, in questo periodo soprattutto, avrebbe potuto rilanciarsi sfruttando al meglio uno dei suoi autori di punta degli ultimi anni... Qualcuno ci avrà pensato e l'idea è stata scartata? Nessuno ha fatto questo collegamento? La nuova direzione artistica non pensa di riproporre Konig?

Mistero.

Sicuramente è abbastanza curioso, e molto italiano, il fatto che per fare tornare LINUS "bambino" ci si voglia affidare ad un professionista che a settembre taglierà il traguardo dei sessanta, e che più che un fumettista è un artista (di un certo spessore) internazionale... Che ha smesso di avere a che fare direttamente con le edicole perlomeno da quando ha fondato la Coconino Press, una ventina di anni fa.

Ad ogni modo, per ora, il nome di Konig non è comparso in nessun comunicato stampa. Un fatto curioso e anche un po' inquietante. Anche perchè, se si fosse davvero voluto recuperare l'approccio sperimental-popolare e trasversale del primo LINUS (perchè questa era la caratteristica che la contraddistingueva, e non certo il taglio sofisticato di questo o quell'autore), le scelte da fare avrebbero potuto essere altre.

E se negli anni Sessanta aveva senso proporre uno speciale estivo con fumetti innovativi e inediti come i FANTASTICI QUATTRO della MARVEL, forse nel 2018 avrebbe avuto senso (e una certa coerenza) proporre un supplemento dedicato ai fumetti più "alternativi" del mondo, magari nel senso più queer e LGBT del termine, usando proprio Ralf Konig come testa di ponte... Qualcosa tipo quello che vedete qui sotto, per intenderci (e che ovviamente esiste solo nella mia testa)...

In realtà la sensazione è che si punterà su tutt'altro, e che idee come questa - allo stato attuale - continueranno a non prendere piede... Peccato... Anche perchè nel frattempo sembra che gli argomenti più propriamente LGBT inizino a godere di maggiore considerazione anche fra quegli editori che abitualmente non li mettono al primo posto... Ad esempio: lo scorso mese Saldapress ha pubblicato la versione italiana del primo paperback di Alters... Ovvero le avventure della prima supereroina transgender del fumetto mainstream statunitense...

Mentre la casa editrice J-POP, per cui finora le tematiche LGBT equivalevano fondamentalmente al genere BOYS LOVE, ha deciso di portare in Italia OLTRE LE ONDE di Yuhki Kamatani, che una volta tanto non racconta di languidi amori fra bei giovanotti, ma del tormentato (e un po' surreale) percorso di autoaccettazione di uno studente gay che - suo malgrado - viene scoperto quando alcuni compagni trovano dei video porno gay sul suo smartphone...

Il che, forse, potrebbe anche significare che inizia ad esserci un generalizzato cambiamento di prospettiva da parte degli editori italiani di fumetti... Anche perchè, fino a qualche anno fa, sarebbe stato abbastanza improbabile che degli editori come Saldapress e J-POP si ritrovassero nel territorio delle tematiche LGBT con risvolti impegnati... E comunque, per la cronaca, Saldapress ha deciso di portare in Italia, dallo scorso marzo, anche il fantasy lesbo friendly RAT QUEENS...

Che magari non affronterà certi temi da un punto di vista particolarmente impegnato, ma se non altro dimostra che è sempre più raro imbattersi in produzioni fumettistiche straniere (di qualità) che evitano certi temi o non ne vogliono sfruttare il potenziale... Anzi, la tendenza generale sembra andare in direzione diametralmente opposta. Anche perchè questa è la direzione in cui sta andando l'entertainment in generale, e in particolare quello che si rivolge ad un pubblico giovane.

E qui si torna a LINUS. Che senso ha farlo "tornare bambino" se poi il suo target continuerà ad essere il pubblico più stagionato e fumettisticamente "acculturato"? Anche in questo caso l'edicola ci riserverà l'ennesima occasione mancata?

Ovviamente non ci resta che stare a vedere... Di sicuro, se anche LINUS smettesse di pubblicare i fumetti di Konig, questo autore sparirebbe dalle edicole... Quando invece, in un momento come questo, sarebbe proprio nelle edicole che andrebbe sfruttato di più...

Alla prossima.

http://lightelf.blogspot.it/2018/04/premio-glad-2018_3.html

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho letto che per Oltre le Onde è stata fatta anche una preview gratuita in 200 fumetterie, mi sembra quindi un lancio fatto con cura e la prova dell'attenzione che la casa editrice ha dato all'opera. Linus, al contrario mi pare solo rimescolare le carte senza introdurre nulla di nuovo.

Wally Rainbow ha detto...

Penso che ci sia una sostanziale differenza a monte... Basti pensare che la direttrice di Linus è una giornalista/scrittrice ed è la sorella di Vittorio Sgarbi... Mentre la J-POP nasce come ramo manga delle Edizioni BD, fondata da appassionati/operatori del settore. Sono proprio due mondi diversi.