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sabato 30 marzo 2013

IL VIDEO DELLA SETTIMANA

Ciao a tutti, come va?
Siamo infine arrivati alla conclusione degli appuntamenti musicali di marzo, che volevo dedicare a quei cantanti che si sono dichiarati in tempi in cui non era propriamente facile farlo. Ammetto che, arrivato a dover scegliere a chi dedicare l'appuntamento finale, ho avuto l'imbarazzo della scelta, ma poi ho preso la mia decisione. Dato che l'idea degli appuntamenti musicali di questo mese partiva dall'anniversario della morte di Lucio Dalla - che in vita non aveva mai fatto un vero e proprio coming out - ho pensato che la scelta migliore era quella di parlar edi un suo coetaneo che ha fatto un'altra scelta... Elton John... Che - pur non essendo mai stato troppo sobrio - è passato da così...
A così...
Ora: fare il punto sulla carriera di Elton John è decisamente impegnativo, visto che la sua carriera è iniziata nel 1962, ma la sua gavetta è iniziata addirittura quando aveva 15 anni e si esibiva suonando il piano e cantando nei locali di Londra... Anche perchè pare che fosse un bambino prodigio, che quando aveva 11 anni aveva ricevuto una borsa di studio per la Reale Accademmia Musicale di Londra. Per approfondire il suo profilo musicale, quindi, vi invito a consultare siti più qualificati di questo. Ciò di cui volevo parlarvi oggi, infatti, era il suo rapporto con l'omosessualità. Pur proponendosi sempre in maniera abbastanza eccentrica, ci ha impiegato un bel po' per accettarsi, tant'è che negli anni '60 si era fidanzato con la sua segretaria Linda Woodro, e nel 1984 si sposò con una certa Renate Blauel...
Qualcuno disse che il matrimonio gli serviva proprio per dissipare le voci sul suo conto, anche perchè si era definito "bisessuale" in un'intervista rilasciata nel 1976, ma il matrimonio non durò granchè e i due divorziarono nel 1988... Dando modo a Elton John di dichiarare che per lui essere gay era meglio. E forse era vero, visto che nel 1993 ha conosciuto il regista David Furnish, e i due stanno ancora insieme (dopo essersi uniti civilmente nel 2005 e aver avuto due figli con la maternità surrogata, nel 2010 e nel 2013)...
Come se tutto ciò non bastasse, nel 1992 - a seguito della morte di un suo giovane fan a causa dell'AIDS - ha anche dato il via ad un'associazione per la lotta all'AIDS, che finora ha raccolto qualcosa come 200.000.000 $ per sostenere i malati e la ricerca. Recentemente ha anche scritto un bel libro per raccontare questa esperienza e quello che ha imparato dopo tanti di lotta al fianco di chi combatte l'AIDS... Un libro che, guardacaso, in Italia ha avuto pochissima pubblicità...
Tutto questo sarebbe stato possibile se lui avesse continuato a vivere nell'ombra e a mantenere in vita un matrimonio posticcio? Probabilmente no... E sicuramente il suo esempio ha contribuito - almeno in parte - al processo di "normalizzazione" dell'omosessualità... Tant'è che nel 1994 è riuscito a portare Ru Paul sul palcoscenico di Sanremo... Quando ancora la parola drag queen, in Italia, non la conosceva praticamente nessuno...
Non male, vero? E questo, se non altro, dimostra che se un cantante famoso e al culmine della carriera fa una scelta di campo e vive la sua omosessualità alla luce del sole non solo non corre rischi, ma può anche contribuire all'evoluzione dei costumi.
Bello, no?

venerdì 29 marzo 2013

X-MEN E OLTRE

Ciao a tutti, come va?
Neanche il tempo di segnalare i primi poster dedicati al nuovo film di Wolverine, che è arrivato nuovo materiale promozionale, tra cui il tanto atteso trailer... E secondo voi su questo BLOG potevo mancare di condividerli con voi? Giammai!
Su tre poster finora usciti non ce n'è uno in cui il buon Wolverine si copre la parte superiore del corpo... Sarà un caso? Ne dubito vivamente, anche perchè pare proprio che il film - com'era prevedibile - oltre ad essere una cosa che promette bene sotto molti punti di vista, punterà molto sul sex appeal del caro vecchio Hugh Jackman...
Tuttavia, a costo di ripetermi, non posso fare a meno di pensare che il caso di Wolverine sia solo la punta dell'iceberg di una nuova tendenza hollywoodiana, che a quanto pare vuole trasformare i superhero movies in concentrati di erotismo maschile un po' per tutti i gusti... E infatti non dovremo aspettare tantissimo per rivedere Wolverine insieme agli altri X-Men, nel tanto atteso sequel del prequel (che però avrà molti rimandi alla trilogia precedente)... Un sequel che sarà caratterizzato da un cast maschile decisamente notevole... Non ci credete? Guardate qui di seguito e potrete farvene un'idea...






E non ci sono nemmeno tutti... Non so perchè, ma ho la netta sensazione che il pubblico gay apprezzerà molto la scelta... D'altra parte alla regia di questo film è tornato il regista gay dichiarato Brian Synger (che - evidentemente - di bei maschietti se ne intende)...
Le riprese non sono ancora inziate, ma il film dovrebbe uscire per il 2014... Quindi non ci sarà da aspettare molto e comunque qualcosa mi dice che varrà la pena di aspettare. Nell'attesa, comunque, ci sarà qualcosa di bello da vedere anche in KICK-ASS 2... Perlomeno a giudicare dal trailer in cui spiccano i pettorali di Aaron Taylor-Johnson, che a quanto pare si è dato molto da fare in palestra fra un film e l'altro...
E sembra che ci sarà parecchia roba anche per gli amanti delle tutine aderenti...
In ogni caso, come vi dicevo, questa pare solo la punta dell'iceberg... Visto che persino i G.I.Joe hanno iniziato a puntare su bei maschi sexy per attirare il pubblico... Sia sui cartelloni promozionali del nuovo film....
Che nelle anteprime ufficiali...
Sarà davvero solo un caso, o più semplicemente gli esperti di marketing  hanno scoperto l'acqua calda? In effetti la sensazione è proprio che - assieme alla legittimazione dei diritti gay - stia arrivando lo sdoganamento della carica erotica maschile... Con una certa predilezione per gli ammiccamenti omoerotici, anche solo per il fatto che un numero crescente di scene ci sono attori piacenti che restano con pochi vestiti addosso senza che ci sia alcuna donna nei pressi. Sembra poco, ma a livello inconscio incide molto. In ogni caso, per chiudere in bellezza, segnalo che anche il casting per l'ennesimo fumetto ispirato ad un fumetto MARVEL sembra voler andare in questa direzione... Infatti i primi nomi certi per GUARDIANS OF THE GALAXY sono Chris Patt e l'ex wrestler Dave Bautista...

Che dire? Forse se i superhero movies hanno tanto successo ci sarà un motivo...
Alla prossima!

mercoledì 27 marzo 2013

IL RITORNO DEL BATMAN TV

Ciao a tutti, come va?
Devo ammettere che ho sempre pensato che la DC COMICS fosse più schizzofrenica della MARVEL riguardo alle sue scelte editoriali, e quello che vado a raccontarvi oggi sembrerebbe confermare questa sensazione. Come saprete, se leggete regolarmente questo BLOG, ultimamente ci sono state molte polemiche riguardo allo scrittore omofobo Orson Scott Card, chiamato a scrivere una storia di Superman (con la possibilità di future collaborazioni). Eppure, alla DC COMICS, hanno pensato bene di riprendere e rilanciare la serie televisiva di BATMAN degli anni '60... Quella che è diventata un cult gay per almeno tre generazioni di omosessuali.
Andiamo con ordine: dal 1966 al 1968 vennero prodotti ben 120 episodi di una serie televisiva dedicata a Batman (interpretato da Adam West), che - anche in considerazione del clima pop di quegli anni - puntavano molto sui lati più camp e kitch del personaggio, ma anche su un'estetica estremamente gay, con tanto di ammiccamenti e sottotesti più o meno involontari...
La serie ebbe un grande successo, ma la rete ABC voleva effettuare dei tagli di budget non graditi al cast, e così dopo la terza stagione decise di troncare il progetto. La cosa curiosa è che un'altra rete, la NBC, avrebbe anche voluto proseguirla, ma la ABC (forse non proprio casualmente) aveva già fatto demolire tutte le scenografie e la NBC non aveva voglia di spendere gli 800.000 dollari necessari per ricostruirle.
Dagli anni '60 a oggi la serie venne più volte replicata (anche in Italia), ma la DC Comics non pensò mai di riprenderla in qualche modo, anche perchè i diritti della suddetta serie non erano di proprietà del gruppo Warner, di cui la DC Comics fa parte, nonostante detenesse il copyright del personaggio... E questo succede quando si firmano i contratti senza guardare le scritte in piccolo. Fatto sta che in qualche modo ora la situazione sembra essersi sbloccata, e a breve partirà una serie di fumetti nuova fiammante (prima in digitale e poi su carta stampata) che riprende proprio il Batman della serie TV... Quello che ballava il "batussi", tanto per intenderci...
Al di là dell'operazione nostalgia sarà molto interessante verificare come verrà gestita la componente "gay" della serie TV, ora che siamo nel 2013. Nel senso che, pur senza presentare un Batman gay ora ci sono molte più libertà narrative rispetto agli anni '60, e in una serie come questa sarebbe davvero un peccato non tenerne conto.
Oltretutto sarebbe davvero stupido non ricordare - ad esempio - che le due attrici che hanno interpretato Catwoman per il maggior numero di episodi sono diventate due icone gay di tutto rispetto: Eartha Kitt è diventata anche una cantante seguitissima dal pubblico gay, mentre a Julie Newmar hanno persino dedicato un film a base di drag queen "A Wong Foo, grazie di tutto Julie Newmar"...
Ora bisognerà vedere se e come tutto questo verrà tenuto in considerazione... Per ora si sa solo che la fedeltà grafica alla serie TV da parte del disegnatore Jonathan Case sarà pressochè totale, visto che le prime anticipazioni mostrano un Joker con un accenno di baffi... In omaggio all'attore Cesar Romero, che nella serie ha sempre intepretato l'arcinemico di Batman rifiutando di radersi i baffetti di cui andava tanto fiero...
A questo punto la domanda è: chi scriverà queste storie? La scelta è caduta su Jeff Parker (foto sotto), il quale - pur non anticipando molto su questa nuova serie di Batman - ha comunque espresso la sua opinione su tutta la vicenda di Orson Scott Card...
Un passaggio della sua intervista (che potete leggere integralmente QUI) è particolarmente interessante. Infatti, pur mantenendo un tono fondamentalmente neutro, quando l'intervistatore gli chiede perchè, secondo lui, ci sono state tutte queste polemiche e queste reazioni di protesta contro Orson Scott Card lui ha detto che:

"Penso che tutto questo nasca dal clima dovuto alle recenti vittorie e sconfitte del movimento per il matrimonio egualitario: ed è stato rilevante perchè ci sono un sacco di lettori gay di fumetti".

Quindi direi che abbiamo a che fare con una persona consapevole della situazione e del fatto che c'è un vasto pubblico gay, e questo è già qualcosa: se sa che ci sono un mucchio di lettori gay e se si ritrova a scrivere delle storie di Batman legate alla serie TV anni '60, potrebbe riuscire a produrre qualcosa di interessante...
Restiamo tutti in attesa e incrociamo le bat-dita.

lunedì 25 marzo 2013

IL POSTER DI WOLVERINE 2

Ciao a tutti, come va?
É stato appena diffuso il primo poster per il nuovo film di Wolverine, e a breve arriverà anche il trailer ufficiale... E a quanto pare, se il buon giorno si vede dal mattino, questo film trasuderà molti eccitanti ferormoni, fra muscoli guizzanti e scene shirtless...
Questo era il poster internazionale, e quello qui sotto è quello per gli USA...
Non credo che ci sia molto da aggiungere.
E che non mi si venga a dire che a Hollywood non hanno ancora capito il potenziale economico del pubblico gay...
Alla prossima!

sabato 23 marzo 2013

IL VIDEO DELLA SETTIMANA

Ciao a tutti, come va?
Si è quasi concluso il mese in cui ho voluto dedicare l'appuntamento settimanale dedicato ai cantanti gay dichiarati a quelli che si sono fatti avanti in tempi più difficili dei nostri, e devo ammettere che fare una selezione è molto complicato... Forse avrei dovuto selezionare un decennio in particolare... Pazienza... Vorrà dire che proseguirò nel marzo del 2014... Sia come sia oggi volevo ricordare con voi un cantante che - obbiettivamente - di coraggio ne ha tirato fuori abbastanza... Infatti mi riferisco a Sylvester James, meglio noto come "Sylvester"...
Nato dalle parti di Los Angeles nel 1947, aveva iniziato ad amare la musica cantando nel coro della sua chiesa evangelica pentecostale. Estromesso e perseguitato dalla sua congregazione per via della sua omosessualità palese e dichiarata, ha deciso di fondare un suo gruppo afro americano composto esclusivamente da cross-dressers (una via di mezzo fra transgender e travestiti), di nome The Disquotays, che ebbe vita breve, così poco dopo Sylvester migrò a San Francisco, la vera mecca gay di quegli anni.
Laggiù entrò a far parte di un noto gruppo di drag queen che cantavano dal vivo, le Cocquettes, dopodichè decise di intraprendere la carriera solista, giusto intempo per il BOOM della disco music, di cui divenne un nome di punta, assieme alla sua Hot Band.
Nella sua biografia ufficiale c'è scritto che ebbe diverse relazioni importanti con tanto di convivenza (nonostante un certo caratterino da primadonna), alle quali dedicò diverse canzoni. In quel periodo di libertà sessuali, però, non riusciva a fare a meno di avere molte avventure, soprattutto quando era in tour. E così, forse proprio per via dell'incoscienza di quel periodo, Sylvester fu una delle vittime illustri della prima epidemia di AIDS, morendo nel 1988 (un anno dopo il suo compagno dell'epoca). Dopodichè il suo nome sparì abbastanza in fretta dalla memoria collettiva (forse anche per via della causa della sua morte), ma in anni recenti è stato riscoperto e, ad esempio, nel 2004 uno dei suoi cavalli di battaglia è entrato a far parte della Dance Music Hall of Fame... Ed è proprio con questo brano che vi lascio...
Ciao e alla prossima!

mercoledì 20 marzo 2013

L'UNIONE FA LA FORZA

Ciao a tutti, come va?
Oggi vado a segnalarvi una nuova buona notizia che arriva dall'Italia, e che - forse - fa ben sperare in un futuro migliore. Infatti gli amicicci di RENBOOKS hanno deciso di inaugurare una nuova politica per il loro shop online.
Nel senso che, oltre a vendere le proprie produzioni, hanno deciso di diffondere anche le produzioni a tema LGBT di altri editori, nella fattispecie Tonuè e Flashbook. Offrendo, quindi, un ulteriore servizio ed evitando quel terribile "effetto dispersione" che finora aveva caratterizzato gli sparuti e scoordinati tentativi di proporre fumetti a tema LGBT nel nostro paese... Con tutta una serie di effetti negativi che hanno contribuito a rallentare la diffusione di questo genere. E se non riuscite a capire in che modo è presto detto: la mancanza di un piano editoriale coordinato e regolare di per sè è già un problema, ma a questo bisogna aggiungere che ogni editore ha le sue strategie di marketing e i suoi canali preferenziali, col risultato che difficilmente due editori diversi riescono a raggiungere lo stesso pubblico... E la cosa diventa determinante (in senso negativo) se si considera la nicchia di pubblico rappresentata dai lettori di fumetti a tema LGBT, soprattutto se - in questo campo - ci si limita a proporre esperimenti isolati per tastare le reazioni del pubblico, senza mettere in conto una certa continuità e magari di andare inizialmente in perdita...
Il risultato - inevitabilmente - è che molti di questi esperimenti sfuggono ai potenziali lettori, e gli editori rimangono delusi dalle vendite, finendo per  lasciar perdere i temi LGBT. Questo copione si è ripetuto quasi invariato negli ultimi 10 anni, anche perchè in Italia siamo penalizzati dal fatto di non avere un circuito per le pubblicazioni gay. Una volta - in parte - c'era l'edicola, ma anche negli anni d'oro di riviste come BABILONIA, ADAM e GAY ITALIA non aveva mai abituato il pubblico all'idea dei fumetti gay, e quando le riviste storiche sono morte il pubblico gay si è definitivamente spostato su internet (se escludiamo la free press dei locali, che però NON rappresentano un vero e proprio circuito culturale, anche perchè escludono tutti coloro che non frequentano discoteche o altro... E comunque questo genere di locali non è nemmeno presente in tutte le città italiane).
Il risultato è che, in un recente incontro in cui sono intervenuto per parlare di fumetti gay, buona parte dei presenti non sapeva nemmeno che ci fossero dei fumetti gay distribuiti in negozi chiamate "fumetterie"... E questo incontro si teneva a Milano città, per intenderci. Con questi presupposti non stupisce che ogni volta che un editore italiano si cimenta nei fumetti gay deve praticamente ricominciare da capo, col risultato di fare andare nel dimenticatoio (e nel macero), quello che era stato sperimentato prima... Riducendolo - nella migliore delle ipotesi -  allo stato di citazione colta  in qualche saggio sull'argomento nel giro di qualche anno...
Cosa abbastanza triste, per la verità.
Infatti questa idea della RENBOOKS potrebbe contribuire a cambiare un po' le cose... E la mia speranza è che il loro shop online possa mettere a disposizione anche le produzioni LGBT di editori come Coniglio e Black Velvet, che probabilmente adesso stanno prendendo polvere in fondo a qualche magazzino...


Staremo a vedere... E ovviamente aspettiamo anche tante altre novità inedite nel nostro paese... Il mio unico rammarico è che, dopo il mio allontanamento da Gay.It gli spazi fissi per la promozione dei fumetti gay nei siti prettamente gay sono pressochè scomparsi, e questo non aiuta... Oltretutto mi ero messo in scaletta diverse recensioni delle cose che RENBOOKS mi aveva inviato e non ho fatto in tempo a parlarne (anche se, con l'andazzo che stava prendendo il sito, non so se sarei stato libero di parlarne comunque)...
Peccato davvero...
Staremo a vedere cosa riserverà il futuro.
Alla prossima.

lunedì 18 marzo 2013

GAYMERS UNITED!

Ciao a tutti, come va?
Pur non essendo un gran fruitore di videogames non ho potuto fare a meno di segnalare, in diverse occasioni, il fenomeno dei cosiddetti "gaymers", e cioè degli appassionati di videogames che sono anche omosessuali dichiarati e che rivendicano la loro fetta di considerazione e rispetto nella comunità videoludica. I gaymers stanno diventando sempre di più, perlomeno nel mondo occidentale, e quindi non stupisce che su kickstarter sia partita anche una raccolta fondi per la realizzazione di un documentario che analizza e fa conoscere questa nuova tendenza. Il documentario dovrebbe chiamarsi Gaming In Color: The Gaymers of the Pixelated World e qui sotto potete vedere la presentazione... Se volete partecipare con un'offerta vi basta CLICCARE QUI.
La cosa curiosa, però, è che il fenomeno dei gaymers comincia a diffondersi anche in Italia, e con più facilità rispetto ad altri fenomeni aggregativi gay che puntano sull'immaginario pop contemporaneo (come ad esempio i fumetti). Forse dipende dal fatto che i gaymers italiani sono più propensi all'uso di internet e dei nuovi sistemi di comunicazione?
Chissà...
Quel che è certo è che, mentre gli spazi web in lingua italiana riservati principalmente ai fumetti a tema LGBT scarseggiano, i gaymers italiani hanno un loro sito di riferimento già da qualche anno (che si trova QUI), fondato da un gaymer insospettabile: quel Luca De Santis sceneggiatore del pluripremiato romanzo grafico "IN ITALIA SONO TUTTI MASCHI"...
E la cosa interessante è che Luca De Santis non si è fermato solo al sito, ma ha da poco dato alle stampe un libro interamente dedicato alle tematiche omosessuali nei videogiochi dagli esordi al 2009! E il titolo non poteva che essere "Videogaymes. Omosessualità nei videogiochi tra rappresentazione e simulazione (1975-2009)", pubblicato da Edizioni Unicopli...
Ebbravo... Tra l'altro mi sembra interessante notare come l'uscita di questo libro (che, a quanto pare, è il primo del genere al mondo) stia avendo anche un'insolita eco su diversi media, e persino nel mondo delle associazioni LGBT italiane, che generalmente sono abbastanza impermeabili alle nuove tendenze... E se volete sentire la presentazione direttamente dall'autore potete ascoltarlo in una puntata della trasmissione Queer Laundry di Radio Kairos, CLICCANDO QUI...
Che dire? Forse questo è un altro piccolo segnale dei tempi che cambiano, persino in Italia...
Voi che ne pensate? Se intanto volete comprarvi il libro di cui ho parlato passate dal sito qui sotto: risparmierete qualcosa e finanzierete questo BLOG...
Alla prossima!

sabato 16 marzo 2013

IL VIDEO DELLA SETTIMANA

Ciao a tutti e ciao, come va?
Fedele alla mia promessa di dedicare gli appuntamenti musicali di marzo alla segnalazione dei cantanti gay dichiarati che hanno fatto una scelta di visibilità in tempi più difficili dei nostri, questa volta ho deciso di strafare... Nel senso che voglio proporvi diversi cantanti gay dichiarati degli anni '80 che si sono trovati a collaborare... Perchè, se è vero che fino a qualche anno fa i cantanti gay dichiarati non erano tantissimi, è anche vero che chi lo era poteva anche fare gruppo, lanciando un messaggio supplementare. Così poteva anche capitare che dei cantanti gay dichiarati si "mettessero assieme", lavorativamente parlando, per una questione di principio... Magari in una nazione non proprio gay friendly come il Regno Unito degli anni '80...
Piccolo ripasso per i più giovani: Jimmy Sommerville era un ragazzotto di Glasgow che nel 1983 assieme agli amici Steve Bronski e Larry Steinbachek mise insieme il gruppo dei Bronski Beat...
La cosa interessante è che tutti e tre erano gay dichiarati, e tutti e tre si presentavano come i tranquilli gay della porta accanto, in un epoca in cui questi modelli erano tutt'altro che scontati. Oltretutto i loro testi erano proprio un manifesto all'integrazione degli omosessuali, e spesso erano critici nei confronti di una società e di un governo (come quello inglese dell'epoca) che aveva ancora delle leggi pesantemente omofobe. Anche se in passato ve l'avevo già proposto, qui di seguito vi ripropongo il loro cavallo di battaglia...
Successivamente Jimmy Sommerville lasciò il gruppo e ne fondò un altro (i Communards), dove cantò fino al 1988, per poi intraprendere una carriera solista che dura tutt'ora. Marc Halmond, invece, era nato a Southport ed esordì nel 1981 in un duetto synthpop si nome Soft Cell, che durò fino al 1984, quando Marc Halmond volle seguire una carriera solista per esprimere al meglio la propria personalità, senza dover rendere conto a nessuno delle proprie scelte. In quel momento propose ai Bronski Beat di intepretare assieme la cover di un grande successo di Donna Summer... Dopotutto l'unione fa la forza, no?
Certo è che - casualmente - poco dopo questa esperienza Jimmy Sommerville lasciò il suo gruppo (coincidenza?), che dovette cercare una nuova voce solista, e che per una questione di principio non poteva che appartenere ad un altro gay dichiarato... E così la scelta cadde su John Foster...
Anche lui però se ne andò, nel 1987, dando modo al gruppo di cantare di nuovo assieme a Jimmy Sommerville per un concerto di beneficenza per la lotta all'AIDS, e da allora i Bronski Beat hanno iniziato a uscire di scena, per poi sciogliersi ufficialmente nel 1995. Restando comunque un ottimo esempio di come si può essere gay dichiarati e musicisti di successo al tempo stesso, anche in un contesto poco favorevole.
Lezione di cui molti cantanti di oggi stanno ancora facendo tesoro, perlomeno fuori dall'Italia.
Alla prossima.

venerdì 15 marzo 2013

I PROGRESSI DI KEVIN

Ciao a tutti, come va?
Sta per arrivare la primavera, la stagione dell'amore, e mi sembrava opportuno iniziare ad entrare in questo clima aggiornandovi sulla situazione di un personaggio che - negli ultimi anni - è diventato un po' il simbolo dell'evoluzione nelle tematiche gay nel mondo del fumetto... E cioè Kevin Keller, che finalmente ha trovato un ragazzo anche nell'universo narrativo ufficiale della Archie Comics...
Infatti, se nelle storie ambientate in un futuro ipotetico si è sposato con il suo fisioterapista di colore, nelle storie ambientate nel presente la sua situazione sentimentale era rimasta pressochè desertica, nonostante obbiettivamente fosse un bel figliolo, gay dichiarato e rappresentante d'istituto del suo liceo... In effetti era abbastanza inverosimile che le cose rimanessero così ancora a lungo, anche perchè il perchè il personaggio rischiava di giocarsi la sua posizione di icona gay... Così il bravo sceneggiatore Dan Parents ha iniziato a risolvere la situazione con una trovata decisamente originale... Tutto comincia con Kevin che annuncia che il tema per il ballo di fine anno del liceo saranno gli anni '70...
Grande entusiasmo per tutti, e anche per Veronica, che ha sempre avuto un debole per Kevin e che - essendo notoriamente un po' carognetta - gli fa notare che non avendo nessuno con cui fare coppia al ballo sicuramente dovrà fare coppia con lei, che è la sua migliore amica...
Kevin è ottimista, e a quanto pare il destino è dalla sua parte, perchè nel suo armadietto comincia a ricevere dei bigliettini da un ammiratore misterioso, che ha il problema di non essersi ancora dichiarato e di vivere in maniera un po' conflittuale il suo essere gay... E per questo considera Kevin una specie di eroe...
E Kevin che fa? Comincia a comunicare con lui attrevarso una serie di bigliettini... Con i quali cerca di confortare il suo misterioso ammiratore, spiegandogli che ognuno ha i suoi tempi e che sicuramente, quando sarà pronto per vivere in maniera dichiarata, la sua vita si illuminerà... E così l'ammiratore misterioso si commuove...
Si commuove talmente tanto che ammette che vorrebbe essere lui il suo cavaliere al ballo di fine anno!
Tutto a posto? Mica tanto: perchè il misterioso ammiratore, che si chiama Devon, trova il coraggio di farsi avanti di persona, e spiega a Kevin che se finora non si è dichiarato è perchè non ha una famiglia comprensiva come la sua, e nemmeno degli amici che lo possano supportare... E a quel punto Kevin dice che comprende le sue ragioni, ma che si rifiuta di frequentare un ragazzo che non ha ancora fatto coming out!
E, secondo voi, cosa succede a questo punto? A quanto pare l'amore trionfa... Devon si rende conto che la sua situazione difficile non è un buon motivo per non iniziare a mettersi in gioco e i due si mettono insieme anche se Kevin è dichiarato e Devon non ancora del tutto, in una scena in perfetto stile Romeo e Giulietta...
E oltretutto c'è anche un seguito... Visto che - nella migliore tradizione - non appena i due iniziano ad essere una coppia, arriva il ritardatario di turno che si fa avanti... Che in questo caso si chiama Paul, e si è giocato una bella occasione... Infatti aveva iniziato a mandare messaggi anonimi a Kevin mesi prima, ma senza mai trovare il coraggio di farsi vedere di persona o di fare coming out... A differenza di Devon... E chi tardi arriva male alloggia! Anche se qualcuno già suggerisce che fra i tre potrebbe crearsi un triangolo nel miglior stile della Archie Comics...
Generalmente  su questo BLOG non faccio riassunti così dettagliati, ma direi che in questo caso ne valeva la pena. Nel senso che questa storia è emblematica di un nuovo modo di intendere l'omosessualità, anche e soprattutto considerando che si rivolge ad un pubblico di preadolescenti. Forse sbaglio, ma il suo potenziale narrativo ed educativo è davvero notevole, riuscendo ad affrontare temi molto impegnativi in maniera delicata e originale al tempo stesso. Cosa succederà adesso? Di certo i giovani lettori gay avranno un motivo in più per appassionarsi alle vicende di Kevin, in attesa di vedere il suo fatidico primo bacio... E qualcosa mi dice che non tarderà molto.
In ogni caso fa molto piacere vedere che, perlomeno negli USA, siamo arrivati a questo punto.
Fa un po' meno piacere fare un confronto con la situazione del fumetto italiano, ma  la speranza non muore mai.
Alla prossima.

mercoledì 13 marzo 2013

TAGAME KINDLE

Ciao a tutti, come va?
Come forse saprete con questo BLOG cerco di offrire spunti che generalmente gli altri siti italiani non offrono, e anche oggi cercherò di non essere da meno... E infatti vado a parlarvi dell'ennesima nuova frontiera del fumetto digitale: il fumetto via kindle!
Per chi non lo sapesse il kindle è il lettore di libri digitali di amazon, un simpatico apparecchietto (disponibile anche in Italia dal 2009) con cui è possibile scaricare per pochi euro un crescente numero di volumi, comodamente leggibili in versione digitale, appunto. Rispetto alla tecnologia degli apparecchi mobili, però, presenta alcune differenze, prima fra tutte quella di non avere uno schermo luminoso (per non affaticare la vista). Fino ad ora non è mai stato sfruttato granchè per la lettura dei fumetti, anche perchè finora utilizzava una tecnologia che impediva la visualizzazione dei colori, ma con i kindle di nuova generazione il problema sembra risolto, e infatti vari editori (negli USA) cominciano a commerciare i loro fumetti anche in versione kindle...
Perchè parlo di kindle e fumetti su questo BLOG, quindi? Perchè, nell'attesa che i kindle a colori raggiungano prezzi un po' più accessibili, e che magari la tecnologia kindle diventi più funzionale per quel che riguarda i fumetti, c'è un noto fumettista che ha pensato di sfruttarla per rendere partecipe il suo pubblico delle sue doti narrative in senso lato: Gengoroh Tagame... Che in effetti, oltre che a realizzare dei bei fumetti, negli anni '90 aveva pubblicato anche diverse storie erotiche per la rivista giapponese G-MEN...
Le suddette storie, rimaste introvabili per tantissimo tempo, ora sono tornate disponibili proprio per il mercato kindle, e la cosa interessante è che sono disponibili anche per il kindle italiano! Grazie ad amazon.it, ovviamente...

Con un unico piccolo, grande, limite: restano tutte scritte in giapponese...  Quindi, se non conoscete la lingua dei samurai, questa notizia potrebbe lasciarvi un po' freddini (anche perchè una traduzione italiana del suddetto materiale è abbastanza  improbabile)... Tuttavia questa notizia resta interessante sotto vari punti di vista, credo, e probabilmente prelude a tutta una serie di interessanti sviluppi futuri.
In ogni caso, se siete fans dell'infaticabile e poliedrico maestro Tagame, vi farà piacere sapere che ad aprile sul mensile BADI partirà la sua nuova saga a puntate, che in italiano potrebbe suonare come "CONTRATTO PER UNA SCONFITTA"...
Conoscendo l'autore presumo che avrà a che fare con qualche sportivo (un lottatore, a giudicare dalla preview) che finirà per firmare un contratto capestro in cui si impegna a subire le peggio cose, ma non è da escludere qualche sorpresa in corso d'opera... Ah! Fra parentesi: siccome siamo in una società sempre più globalizzata vi farà piacere sapere che, lo scorso febbraio,  il maestro Tagame ha anche partecipato (immagine sotto) ad una mostra collettiva che si è tenuta a Parigi, a favore dei matrimoni gay in Francia...
 Restiamo in attesa che anche dalle parti nostre parti al maestro Tagame siano offerti simili spazi, anche perchè sarebbe una buona occasione per dimostrare che la nostra nazione ha fatto quei progressi culturali che, al momento, latitano un po'...
Alla prossima!